Alla “Dante Alighieri” facciamo i tuoni e seminiamo poesia

Oggi lo scrittore Michele D'Ignazio ha incontrato i nostri ragazzi

Un viaggio emozionante e ricco di scambi l’incontro tra Michele D’Ignazio, popolare autore per ragazzi, e gli studenti della V A primaria e delle classi prime della Scuola Secondaria di I grado di Saporito, presso il Museo del Presente nella mattinata di oggi 15 gennaio, coordinato dalle prof.sse Katiuscia Miliè e Donatella Muià e in collaborazione con la libreria Raccontami di Cosenza. Un viaggio che ha aperto nuove strade e prospettive, proprio come quello che ha portato l’autore a scrivere “Fate i tuoni”. Dopo i saluti della DS, Antonella Gravina, che si è congratulata con i ragazzi, che accolgono sempre con entusiasmo le proposte degli insegnanti, sottolineando che “Chi legge vede la vita con più sfumature e colori”, ha preso la parola Michele D’Ignazio, il quale ha mostrato il pezzo di legno da cui questo viaggio ha avuto inizio. Il libro ha dato vita a diverse riflessioni, come quella di Pino sull’importanza dell’ospitalità e sulla necessità di “fare i tuoni e non rimanere indifferenti”. Emozionante la testimonianza di Cristian, che ha fatto un parallelo tra la sua storia e quella di Murad, il giovane protagonista del libro, con la differenza che mentre a Murad manca “qualcosa”, il suo pianoforte, a lui manca “qualcuno”, gli affetti che ha lasciato a Cuba. Tanti gli elaborati grafici presentati dai ragazzi, che hanno fatto proprio il messaggio del libro interpretandolo in modo creativo, così come creativa-mente si sono divertiti a trovare nuove parole-conchiglia, come immigrato che contiene la parola grato, o gabbiano per dire no alle gabbie, e ancora ricordare che contiene corda e dare. Numerose le domande poste all’autore, che hanno spaziato dalle curiosità sul libro e sui suoi protagonisti al processo creativo della scrittura, in cui le parole si caricano di significati che vanno al di là di quelli prettamente letterali. E sono ancora le parole a dare forma ai sogni, come quello di Hannah, che vorrebbe “essere un’artista, per colorare il mondo. Ma, più di ogni altra cosa” vorrebbe aver conosciuto il padre per chiedergli qual era il suo colore preferito. E ancora il sogno di Simone che vorrebbe “creare un posto dove le persone possano bere un caffè, o leggere un libro, raccontare delle storie”, un posto dove “affrontare le tempeste della vita” perché “i sogni vanno realizzati, ma anche vissuti”. E, infine, GRAZIE a Michele D’Ignazio, una parola ricorrente nel suo libro e che noi vogliamo utilizzare nella sua accezione greca di riconoscenza, gratitudine per i tanti doni ricevuti in questo incontro e per averci insegnato che i tuoni si possono fare anche condividendo esperienze, riflessioni e sogni.

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